Giovedì, 21 Novembre 2024
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UN MANCINO CHE INCANTÒ FIORENTINA E VERONA, FATTORI: FIRENZE È NEL CUORE! A VERONA? DA LÌ INIZIÒ L’ERA “BAGNOLI!

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fattori fiorentina
Un promettente diciannovenne il 19 Ottobre del 1980, indossando la maglia della Fiorentina, salì alla ribalta del Grande Calcio, debuttando allo stadio Artemio Franchi di Firenze, contro l’Inter di mister Bersellini e di Altobelli.
Quello fu sono l’inizio di una carriera costellata di vittorie e trionfi che portarono un giovane Sauro Fattori a diventare una delle punte più ricercate ed apprezzate degli anni ’80.
Un sinistro ricamato nel trovare la porta, un innato fiuto del gol, furono le doti che lo esaltarono sul manto verde. Una certezza per l’Under 21 del Commissario Tecnico Azeglio Vicini.
Con la Primavera della Fiorentina due “Tornei di Viareggio”, un titolo italiano ed una Coppa Italia, poi il debutto in prima squadra, in cui alla stagione d’esordio si affermò disinvoltamente, registrando ventuno presenze, impreziosite da tre reti.
Ceduto in prestito al Verona impacchettò una stagione da urlo, diventando l’idolo della città, impossessandosi della Serie B, a quota quarantotto punti, con la formazione di Osvaldo Bagnoli che riuscì a staccare di una lunghezza Pisa e Sampdoria.
Archiviata l’esperienza scaligera Fattori continuò a regalare emozioni ad Avellino e Palermo, fino all’approdo all’Atalanta, torneo cadetto, con cui trionfò nuovamente in campionato, nella corsa finale contro il Como.
Sambenedettese (l’acquisto più caro della storia per i rosso-blu), Reggina, Foggia, Spal, Massese, Rondinella e Colligiana le ultime compagini in cui ha militato.
Nato sotto il segno del giglio fiorentino, dolce cullatore della vittoria del campionato del Verona.
Per una gara d’appeal, come quella di sabato, l’Ufficio Stampa dell’A.C.F. non poteva che passare il microfono a mister Sauro Fattori, per raccogliere dei particolari interessanti sui suoi propri trascorsi da giocatore, all’ombra di Palazzo Vecchio e dell’Arena, e per rubare al tecnico delle gustose prime dichiarazioni sul pre gara viola.
Acclamato dalla “Curva Fiesole”, beniamino di Verona. I ricordi di mister Sauro Fattori di due tra le più significative parentesi della propria carriera?
“Firenze è la mia città: è il luogo in cui sono nato e cresciuto, il luogo in cui mi sono affermato calcisticamente.
Vissi l’esperienza viola con la spensieratezza di un ragazzo di diciotto anni, tranquillamente, come se fosse la normalità. Ritenevo logico che, per le spiccate doti che mi ponevano in luce nella primavera gigliata, io fossi lì, in Massima Serie, con una Fiorentina macinante ottimi risultati.
Solo a posteriori ho capito la vera e propria importanza di quel momento.
A Verona, invece, approdai nella stagione 1981/1982, con Leli e Di Gennaro, il cui tecnico era Osvaldo Bagnoli. Città bellissima, ne tengo ancora un caldo ricordo.
Io volsi bene a loro e la piazza ne volse molto a me. Poi non scordiamoci: da quella formazione lì, vittoriosa in Serie Cadetta, è cominciata l’era “Bagnoli”, che ha poi portato alla vittoria dello Scudetto scaligero.”
Cosa ti è rimasto nel cuore delle due città?
“Di Firenze? Di Firenze mi è rimasta tutta la città: è tutta nel cuore, è un amore continuo. La custodisco preziosamente dentro, la porterò sempre indelebilmente con me.
Dei colori giallo-blu non scorderò mai il tifo, la società, l’ambiente. Ripeto è stato un volersi bene reciprocamente, una parentesi di carriera ricca di rapporti umani. Verona è una città nella quale torno sempre molto volentieri.”
Parlando con un attaccante d’area era quasi obbligatorio chiedertelo: la rete più importante è stata messa a segno con il giglio cucito sul petto o con la maglia scaligera sulle spalle?
““La marcatura a cui tengo di più è senz’altro il primo gol realizzato in Serie A, contro il Como, indossando i colori viola.
Tutto nacque da un’azione manovrata, seguita da un mio inserimento in area e finalizzata scoccando un mancino in diagonale, su cui il numero uno avversario non arrivò.
Una volta che la sfera varcò la linea di porta non rimase altro che festeggiare.
Non per dire ma ero marcato da Vierchowod.”
Riallacciandosi al femminile… Verona-Firenze, cosa si aspetterà mister Sauro Fattori dalle proprie atlete?
“Contro la prima della classe mi aspetterò una prestazione collettiva che non disattenda le attese, in quanto affronteremo la trasferta veneta con l’obbiettivo di disputare una gara finalizzata ai tre punti.”

Ufficio Stampa: Mattia Martini.

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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