Vincendo contro  Villacidro, la squadra di Scapicchi centrerebbe l'ottava vittoria consecutiva, utile per mantenersi in vetta solitaria. Il tecnico: "Siamo ottimisti"
La Grifo marcia a numeri impressionanti. La truppa di Scapicchi non ha solo raccolto sette vittorie su altrettante partite di campionato, ma ha messo insieme ventisette reti e ha saputo sin qui mantenere inviolata la propria porta in campo esterno.

Statistiche che fanno invidia persino al calcio maschile e che rappresentano qualcosa in più di una semplice candidatura per la vittoria finale. Dopo aver nettamente sconfitto il Foligno la Grifo si appresta ad un'altra lunga trasferta in Sardegna, dove ad attenderla ci sarà Villacidro. Sulla carta non un impegno proibitivo, ma nel calcio di scontato ormai c'è davvero poco. "Se guardiamo la classifica e gli ultimi risultati del Villacidro – ammette il tecnico Michele Scapicchi – non dovremmo incorrere in grossi rischi. Forse ciò che ci limita è il dover affrontare una lunga trasferta e in un solo giorno". Come a dire: la Grifo è pronta a superare un altro ostacolo. "I segnali per poter essere ottimisti ci sono tutti: la squadra sta esprimendo un buon gioco e segna con grande continuità. Dobbiamo migliorare sotto l'aspetto della concentrazione e dell'intensità, anche se va detto che quando abbiamo evidenziato questi difetti le partite le avevamo già risolte". Vincere in Sardegna, poi, significherebbe respingere l'ennesimo tentativo di aggancio da parte del Siena, che dietro non sembra intenzionato assolutamente a mollare. "Credo che la svolta del nostro campionato è imminente. Di solito negli anni precedenti già avevamo accusato qualche problema, così come la pausa natalizia non è stata mai di buon auspicio. Se riusciremo a mantenere le distanze in questo periodo, sarà molto più facile affrontare lo scontro diretto. Quando a gennaio andremo a  Siena, loro dovranno avere a disposizione un solo risultato". Progetti ambiziosi, che trovano riscontro nei numeri e nel gioco. Chi ha avuto il piacere di vedere all'opera la Grifo si è reso conto che ogni velleità di vittoria finale è assolutamente giustificata