intervista a Carolina Pini
- franzbaresi
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Appena conclusa la gara di campionato tra Verona e Chiasiellis chiediamo un commento alla gentilissima Carolina Pini che, infortunata, ha dovuto seguire dagli spalti l'incredibile evolversi del match.
Carolina, iniziamo con una domanda scontata, tu che hai visto da fuori la partita, che cosa è successo oggi?
E' fin troppo facile per chi sta fuori poter dire cosa non è andato bene e cosa si sarebbe dovuto fare. In campo si vedono cose che da fuori spesso non si percepiscono. Nel secondo tempo le ragazze hanno tentato di fare e dare e infatti il pareggio è arrivato. Certo giocare ogni tre giorni non ci aiuta, sono scuse che non tengono e si rischia di ripetersi, però era chiaro che non eravamo brillanti. Le nostre avversarie lo erano molto di più e anche molto più grintose. Non so cosa sia successo, ne parleremo tra noi nei prossimi giorni.
Pensi che la trasferta di Birmingham sia stata pagata più mentalmente o fisicamente?
Credo entrambe le cose. Fisicamente abbiamo certo pagato, ma una vittoria là ci avrebbe dato forse più forza mentale, anche con le gambe pesanti. Arrivando da una partita così, se già fai fatica di testa le gambe di conseguenza non vanno.
L'anno scorso gare come questa vi costarono il campionato, ricordo ad esempio il pareggio interno col Venezia e la sconfitta con il Milan sempre qui a Verona. Sembra quasi che ogni volta vi troviate in svantaggio non riusciate a trovare la concentrazione per ribaltare la gara. Dove si può lavorare per migliorare da questo punto di vista?
Difficile dirlo. La gara col Venezia che abbiamo più volte menzionato, ricordo che era partita molto diversamente, nel primo tempo ci furono annullati tre goal, due dei quali almeno regolari e poi al primo contropiede andammo in svantaggio. Sono situazioni che ti tolgono lucidità, ma in generale non credo fu quella una partita così sbagliata. Quella col Milan si fu una partita steccata, ma come tutte le grandi ti può capitare di steccare una volta. La cosa che preoccupa è che siamo partite steccando. Dalla tua hai tutto l'anno per migliorare e fare i conti con le tue difficoltà, come giustamente dici una è quella di riuscire a ribaltare i risultati in modo sereno. Forse quello che ci manca in questo momento è proprio un po' più di serenità all'interno del gruppo e in tutto quello che ci sta attorno. Ci vorrebbe qualcuno che ti guidasse di più in campo e fuori.
Intendi dire che manca un leader nella squadra?
Non direi un leader in campo, ma più un aiuto per capire quelle situazioni dove stiamo sbagliando, una voce da fuori che ci dia qualche consiglio costruttivo e non magari solo dire cosa sbagliamo. E' facile dire cosa sbagli, più difficile dire cosa si dovrebbe fare e dove migliorare.