Graphistudio Pordenone, superato il Vittorio Veneto
- Francesca Capitoli
- Stagione 2010/2011
- Primavera 2010-2011
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GRAPHISTUDIO PORDENONE - VITTORIO VENETO 6 -0
Chi ha visto la partita ieri sera tra la squadra di Agnoletti e la Primavera del Vittorio Veneto non ha dovuto portare pazienza per divertirsi. Almeno se tifoso delle neroverdi che nel match di recupero prima dello start ufficiale del Campionato hanno con 6 reti a 0 messo subito le chiarito con quale piglio iniziare il 2011.
PORDENONE. Partenza subito brillante e di tutta la squadra che (grazie anche agli innesti delle giocatrici Blazina e Polzot scese dalla Prima squadra a sostegno delle "sorelle più piccole") si è immediatamente calata nel ruolo dando ritmo e precisione. Polzot, solo dopo tre minuti trova il gol su cross dalla destra ben calibrato di Blazoni. Il modulo della serata prevede infatti un apporto dei due esterni alti, entrambe mancine tra l'altro Blazoni e Cimarosti, a sostegno della centrale Polzot. Trequartista Sutto e un centrocampo tanto di interdizione quanto tecnico con la coppia Canzian - Blazina. In difesa è arretrata il capitano Cella che con l'altra Martina, Piazza, formano un muro centrale insuperabile. Le fasce sono affidate a Corubolo e Zecchini. In porta Mareschi, che anche ieri sera, ha battuto i denti.
AVVIO. Sin dal primo minuto la partita ha chiarito i valori di entrambe le formazioni, specie nell'atteggiamento agonistico messo in campo dalle ramarre che non hanno fatto sconti a nessuno. Dopo il primo gol subito, le avversarie hanno dovuto resistere al pressing totale, centrocampo e anche delle discese lungo le fasce delle terzine che hanno finalizzato quasi sempre con cross di buona fattura. Forse questa l'unica nota, un accanimento dall'esterno verso l'area di rigore avversaria. Lo dimostra il fatto che nel momento in cui le neroverdi hanno deciso di provare anche la strada centrale, hanno conquistato subito un rigore. E' il 22', sul dischetto capitan Cella. Tiro, gol! E' il 2 – 0. Nei minuti che seguono l'assedio è totale, giochi di prestigio e superiorità netta, è la volta di Blazina che spostandosi dalla destra alla sinistra supporta le azioni nella parte finale insieme a Sutto, barava la 17enne a leggere i movimenti delle sue compagne. Due ispiratrici per le tre attaccanti che sotto porta, sul 2 - 0, arrivano però con evidente leggerezza. Sul finire del primo parziale, trova il meritato centro anche Blazina che dalla distanza, con un pallonetto dalla parabola infinita trafigge il portiere del Vittorio. Le squadre vanno al riposo sul 3 - 0.
RIPRESA. Come si è visto, anche nei secondi 45' non si è visto un contrattacco portato dal Vittorio. Più stordito che altro. Sempre Polzot ad ingaggiare, a volte con troppo egoismo, impossibili uno contro quattro senza altra ambizione che far gol. Atteggiamento che non trova giustificazione, le compagne non è che debbano rifiatare, i ritmi sono scesi e l'affanno non interessa nessuno dei 23 in campo, compreso l'arbitro. Rispetto ai primi 45' c'è solo una discesa del Vittorio che lascia con il fiato sospeso neroverdi e tifoseria compresa. La punta, la 11, prende la tangenziale dritta per dritta dal centrocampo arrivando fino all'area difesa da Mareschi senza che nessuno la fermi, poi precipita a terra travolta dal recupero "delle Martina" che pongono rimedio dopo la prima incertezza. Arrivano i cambi ma effettivamente nulla cambia. I gol del 5 e del 6 a 0 arrivano rispettivamente al 43' e al 46'. Il primo porta la firma di Blazoni, la ragazzina (in tono fraterno) ha, oltre il talento e il fisico da palestrata, forse la cosa che più serve a un calciatore "il non sentirsi nessuno". Accompagna tutte le azioni offensive, lei c'è, basterebbe che anche le sue compagne se ne accorgessero. Il suo secondo gol nasce da una lettura tattica eccellente e da un assist altrettanto eccellente della Polzot. Infine il 6 - 0 che manda le formazioni nello spogliatoio ha il sapore di quando si legge l'ultima pagina di un libro, di quando proprio non puoi più tornare indietro alle emozioni vissute. Quaranta metri, sempre lei, la "fochetta bionda" (in tono fraterno anche adesso) Polzot carica il destro, palla in rete e triplice fischio.