RIFLESSIONE PROFONDA DA NAPOLI
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Sparare sui “napoletani” è diventato un vero sport nazionale?
Ci risiamo, evidentemente Cellino ha fatto scuola….. sparare sui “napoletani” è diventato un vero sport nazionale. Che il sud anche nel calcio, visto cosa sta succedendo nel nostro paese a tutti i livelli, anziché fare cartello e solidarizzare, si specializzi sempre più in una inutile guerra dei poveri è ormai un dato di fatto. Quanto accaduto ad Olbia nel recupero di mercoledì 28 Aprile tra Olbia e Carpisa Yamamay ha dell’incredibile. Premesso che già nella gara d’andata la società sarda ebbe da lamentarsi per il trattamento subito, evidentemente erano su un altro pianeta visto che tutte le società a Napoli vengono accolte bene (chiedere in giro per rendersene conto …) e fatte trovare a loro agio. La gara fini’ con un secco 5 a 1 a favore del Carpisa ed a nulla servì un reclamo fatto dai sardi sull’età di una ragazza, tra l’altro nazionale, fuori età secondo un regolamento tutto loro. Un modo come un altro di arrampicarsi sugli specchi dopo la sconfitta. Anzi furono alcune ragazze dell’Olbia a provocare ed ad inveire contro tutti e tutte in campo durante la gara (una di loro espulsa tra l’altro e’ di origini campane, ma torniamo sul nostro solito discorso.
Ora per la gara di ritorno è successo di tutto. Il Carpisa, squadra giovane e portavoce di un progetto che se fosse seguito da altre società ,soprattutto nel sud, darebbe un impulso, a nostro avviso rilevante a tutto il movimento, in lotta per la promozione, si è vista maltrattata, offesa e dulcis in fondo eliminata definitivamente dal gioco promozione. Dopo aver segnalato più volte agli organi competenti con calma, trasparenza e sempre per costruire insieme, l’ineguatezza di designazioni della stessa regione, in attesa a fine anno di proporre qualcosa di diverso su questo tema (il campionato ce lo siamo giocato proprio in casa grazie ad arbitraggi che definire indecorosi è poca cosa) mercoledì in Sardegna il signor Carta e la sua terna ne hanno fatte di tutti i colori. A tal punto che dopo aver con alcune sue decisioni incredibili aver deciso l’esito della gara e dopo aver permesso a giocatrici e dirigenza sarda di offenderci, minacciarci ed avere un comportamento antisportivo prima durante e dopo, in un sussulto morale ha poi sul referto scritto tutto quello successo determinando decisioni del giudice sportivo che parlano da sole. Squalifica del campo, maximulta e squalifica del presidente per lungo tempo. Incredibile.
Riflessione: E’ bene che a fine stagione ci si fermi un po’ tutti, e quelli che vogliono il bene di questo sport, nelle giuste sedi, diano segnali forti di compattezza e serietà .Meglio essere in meno ma animati dallo spirito giusto, meglio guardarci negli occhi e capire che ad esempio giocare la domenica non serve a nulla,andare sui campi per contare al massimo 50 – 100 persone , non ci porta da nessuna parte,mandare a monte un campionato che costa quel costa per risparmiare poche migliaia di euro ed avere arbitri che vengono da dietro casa,incapaci e poco motivati,annulla quanto di buono fatto ecc ecc….. Il presidente Padovan a nostro avviso sta facendo un gran lavoro , va aiutato prima che si stufi ,come potremmo stufarci anche diversi di noi che da i anni investiamo tempo e denaro alla fine per un unico motivo : la passione .
Comunicato stampa
Carpisa Yamamay Napoli
SQUALIFICA PER TRE GARE
LOI MICHELA (OLBIA CALCIO FEMMINILE)
Per aver colpito con uno schiaffo al volto un calciatore avversario
a gioco fermo.
Sanzione così determinata ai sensi dell'art.19 comma 4 let.b)
del CGS.
AMMENDA E SQUALIFICA DEL CAMPO DI GIUOCO N.GARE 1
Si fa obbligo di disputare la gara relativa alla squalifica del campo FUORI DELLA REGIONE DI APPARTENENZA.
OLBIA CALCIO FEMMINILE Euro 3.000,00
Perché propri sostenitori penetravano negli spogliatoi, nonostante gli
inviti del Direttore di gara ai dirigenti della società ospitante a
provvedere ad allontanarli; al termine della gara persone non
autorizzate si collocavano innanzi allo spogliatoio dell'Arbitro e con
comportamento aggressivo profferivano invettive e minacce nei
confronti del Direttore di Gara impedendo a questi di entrare. Solo
dopo venti minuti l'Arbitro poteva accedere al proprio spogliatoio. Va
rilevata l'estrema gravità del comportamento dei dirigenti della
società Ospitante, i quali non solo non prestavano alcuna assistenza
al Direttore di gara ma assumevano atteggiamenti ostili e
compartecipativi nell'aggressione, tenuto conto che non fornivano
tempestivamente le chiavi all'Arbitro, impedendogli così di poter
sfuggire all'aggressione anzidetta; e ciò nonostante le sopra citate
esplicite richieste di assistenza e collaborazione, volutamente
ignorate dai dirigenti, da parte dell'Arbitro. Va sanzionato anche il
deprecabile comportamento dei sostenitori e, ulteriore aggravante,
dei dirigenti dell'Olbia che al termine della gara penetravano senza
autorizzazione sul terreno di gioco e assumevano comportamenti dai
toni razzisti nei confronti delle calciatrici della società ospite.
A CARICO DIRIGENTI
INIBIZIONE A SVOLGERE OGNI ATTIVITA’ FINO AL 30/ 7/2010
CAREDDU ANTONELLA (OLBIA CALCIO FEMMINILE)
Perché al 25° del secondo tempo dopo reiterate proteste si recava
presso la panchina della società ospite per provocare le occupanti.
Alla notifica del provvedimento di allontanamento calciava
violentemente una bottiglia e continuava ad inveire contro le
avversarie, contestando la decisione del Direttore di gara, impiegando
diversi minuti prima di lasciare il terreno di gioco. Si rileva che
tali atteggiamenti son stati prodromici a quelli tenuti dai dirigenti
della medesima società e che la Sig.ra Careddu è il Presidente della
società Olbia.
INIBIZIONE A SVOLGERE OGNI ATTIVITA’ FINO AL 6/ 5/2010
PALMIERI ITALO (CARPISA YAMAMAYNAPOLI)
Per proteste nei confronti dell'arbitro, allontanato.
A CARICO CALCIATORI ESPULSI DAL CAMPO
SQUALIFICA PER TRE GARE
PIRONE VALERIA (CARPISA YAMAMAYNAPOLI)
Per aver colpito con una manata al volto un calciatore avversario.
Sanzione così determinata ai sensi dell'art.19 comma 4 let.b)
del CGS.
GARAU ROBERTA (OLBIA CALCIO FEMMINILE)
Per aver colpito con un calcio un calciatore avversario.
Sanzione così determinata ai sensi dell'art.19 comma 4 let.b)
del CGS.