DAVID CALABRIA (SS LAZIO A 5 FEMMINILE), UNO SGUARDO AVANTI E UNO INDIETRO
- Walter Pettinati
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A una settimana dalla vittoria della Coppa Italia, torna a parlare il mister David Calabria anche sulla partita che domani affronteranno le biancocelesti contro l’AZ.
Mister, un passo indietro. Raccontiamo le sue sensazioni del dietro le quinte?
Ho sbagliato la costruzione mentale della partita con il Montesilvano: non sono riuscito a scrollare di dosso alle ragazze l’ansia negativa della “superfavorita”. Passata la paura, ho cercato minuto dopo minuto di ristabilire gli equilibri: ho preferito rasserenare invece di caricare, e far ritrovare fiducia nei mezzi. Non era il momento della modestia, era il momento di ritrovare senso di forza.
Il giorno della finale le ho lasciate totalmente libere, ci siamo rivisti a pranzo, e prima di andare al campo, breve video analisi della precedente partita con la Ternana; il messaggio voleva essere semplice: guardate quanto siete brave, perché non ripeterlo?
Si è tolto qualche sassolino dalla scarpa?
No. E’ già troppo diffuso il malcostume di pensare all’altro, quasi a preferire veder perdere che voler vincere. No. Io cerco di vincere “per” la Lazio, non “contro” qualcuno. Ho una mia filosofia: ho tanto da migliorare me stesso, perchè sprecare energie e attenzioni nel presuntuoso tentativo di giudicare sempre l’altro? Sono un treno che cerca di andare veloce sui propri binari: se rallento per vedere ciò che mi scorre attorno perdo tempo e attenzione verso il mio percorso….
Quanto ha dato secondo lei a questa Lazio?
Poco, troppo poco. Ho un debito con un tasso da usura verso le mie ragazze. La mia forza è anche il mio limite, ossia la loro bravura, per cui non riesco a capire la reale incidenza del mio lavoro su di loro. Certo, ho dato un’impronta forte a livello difensivo, essendo quasi tutte giocatrici offensive e concetti tattici offensivi di massima, per metterle nelle condizioni di sfruttare le loro qualità senza ingessarle troppo con schemi. Però non credo di aver dato oltre il 40% di David Calabria. Sto facendo praticamente palestra: il prossimo anno, diciamo così, forse sarò pronto per essere un buon allenatore di futsal femminile.
Se dovesse scegliere una ragazza?
Se dovessi pubblicizzare un nome della mia squadra? Beh, il primo nome che mi viene è Gruppo. Ma se proprio devo sceglierne una, faccio il nome di Pamela Presto, il Capitano. Mai scelta iniziale fu migliore: simpatica, autoironica e carismatica, grande lavoratrice e affidabile sotto tutti i punti di vista. Lo sbaglio storico è che si misura la considerazione dell’allenatore solo con il cronometro: è la qualità del momento invece quella che conta. Pamela è il giocatore che io definisco “Jolly”, utilissimo in qualsiasi fase della partita.
E contro l’Az?
Loro si giocano le chance per il secondo posto ed è una squadra tosta come abbiamo visto in semifinale. Ricominciare con un avversario così forte è un bene dal punto di vista mentale, un male da quello fisico. Abbiamo passato la settimana a recuperare dagli acciacchi di coppa anche se fisicamente nel complesso stiamo bene. Mancheranno Melissa Cary ancora infortunata e Pamela Guercio che ha l’influenza ma vogliamo continuare a fare bene.
Serena Cerracchio