La prossima stagione vedrà nascere un nuovo importante riferimento calcistico per il Trentino Alto Adige nell'ambito del calcio femminile.
La società delle Maddalene assieme ad uno staff tecnico consolidato, con parecchi anni di esperienza nel calcio femminile, ha deciso di intraprendere una nuova avventura con lo scopo di creare un importante bacino per le ragazze trentine.
Lo staff tecnico vede nel proprio organico Genta Roberto e Sergio Gadda che collaboreranno con i tecnici in essere della società e con altri nuovi elementi che daranno vita a questo importante sodalizio.
Appendere le scarpe al chiodo è una sensazione che molti di noi hanno provato e indiscutibilmente quella scelta, lascia delle ferite profonde perché una parte della nostra vita finisce. Prendere quella decisione risulta difficile perché lo sport è "tanta roba" e con lo sport ognuno di noi è cresciuto , ha pianto, ha sofferto, ma in molti casi ha avuto grandi soddisfazioni.
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ci tengo a farti gli auguri per i tuoi 50 anni perche di quella incredibile esperienza tu sei stato sicuramente uno dei massimi attori. Come non ricordare Como =) , o la tua radiocronaca alla partita che ha visto il sudtirol in serie A.
Le emozioni regalate dal campo sono state moltissime , ma chi ha saputo realmente emozionare me e l'allora mio gruppo sei stato tu.
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La notizia che Katja il prossimo anno giocherà in Germania, da un lato mi ha fatto molto piacere perché so quanto ci tenesse a questa esperienza , dall'altro naturalmente mi rattrista perché il calcio femminile italiano perde una giocatrice giovane di grande talento. Di sicuro in Italia Katja giocherà perché il matrimonio con la nazionale ormai è cosa certa e le doti del portiere dal cognome impronunciabile le potremmo ammirare sicuramente.
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Leggi tutto: E' ora di finirla!
Su questo sito fù lotta, contestazioni, insulti ( che non furono pubblicati ) , accuse di razzismo e di intolleranza , ma anche alcuni commenti a favore del tema da me discusso.
Il titolo scelto per questa discussione fu "ok parliamone" , ma prima di pubblicare l'articolo passò del tempo perché il tema faceva molta paura. Parlare di omosessualità nel calcio femminile sembrava impossibile e soprattutto si pensava che la "pentola a pressione" potesse scoppiare.
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Le problematiche sono molte , ma i problemi normalmente se affrontati si possono risolvere e spesso con la perseveranza si ottengono risultati importanti.
Questo articolo non vuole entrare nelle motivazioni politiche che preferisco lasciare a chi competente possa affrontare il discorso, ma voglio parlare della struttura del calcio femminile che a mio parere risulta deficitaria in relazione a ciò che invece vorrebbe e dovrebbe essere.
In questi ultimi anni ci sono stati molti cambiamenti, ma la struttura di molte società è ancora legata ad un'unica figura di un presidente "tutto fare" che per alcuni anni cura la gestione con anima e cuore per poi abbandonare stremato il proprio compito portandosi spesso dietro l'intera organizzazione.
Per questo motivo credo che il primo compito di un presidente sia quello di creare una struttura societaria importante con un numero di dirigenti ampio e con la figura di un vice presidente in grado di fare le veci del presidente stesso. (per dare continuità nel caso di dimissione)
Il presidente dopo aver scelto i collaboratori, dovrebbe creare un organigramma e fare in modo che ogni persona abbia compiti chiari e definiti evitando il proprio intervento su problematiche gia attribuite ad altri.
Ci dovranno essere responsabili per ogni settore: parte economica, logistica , tecnica e anche la gestione di una segreteria non deve essere carico di un presidente ma di un responsabile competente che possa gestire le numerose richieste (visite mediche, tesseramenti, assicurazioni, trasferte ecc.).
In alcune società troviamo un numero di addetti molto elevati, ma spesso l'incapacità alla delega da parte dei presidenti rende vano lo sforzo di aver creato un gruppo molto numeroso e il lavoro normalmente ricade sulle spalle del presidente stesso.
In sostanza quello che a mio parere manca nella società è una gestione di tipo aziendale con cariche , compiti e regolamenti che rendano lo svolgimento delle attività organizzato e soprattutto capace di gestire le situazioni anomale e impreviste.
Da sempre ritengo che nel team societario debba esserci un ufficio marketing che con azioni concrete possa rendere il prodotto calcio femminile vendibile dal punto di vista pubblicitario . Il denaro per una formazione che svolge un campionato nazionale è importantissimo e in questo periodo di estrema crisi risulta sempre più complesso reperire la moneta..per questo motivo o si piange o si agisce ... e solo un gruppo forte con mentalità imprenditoriale potrà creare un interesse monetizzabile verso questo sport.
Oltre ad una base societaria molto solida sono importanti le strutture operative quali campi da gioco e da allenamento, materiali e disponibilità economica per svolgere le attività tipiche di un campionato.
Molte società femminili si trovano sballottate da un campo all'altro sia per quanto riguarda gli allenamenti che per le partite ufficiali e questa situazione rende il tutto cosi poco credibile mostrando chiaramente quanto poco viene valutato questo sport nel nostro paese.
Mi domando però di chi sia la colpa? ...degli altri naturalmente .... E con questa risposta scontata entro di diritto nel gruppo di coloro che vedono il calcio femminile " alla frutta". Che testa di c...o che sei Roberto...tu che dici queste cose??? La tua solita provocazione di M.....a!!! vero! Non ci credo! E non ci voglio credere!! Ma sono incazzato perché nulla sembra portare ad una valorizzazione importante e ciò che noto è una forte componente amatoriale senza nessun progetto lungimirante.
Per fortuna qualche realtà naviga contro corrente, ma la massa purtroppo sembra andare verso il baratro...
Roberto Genta
Ho usato il termine delicato perche si parlerà di metodologie applicabili nello spogliatoio e queste da sempre hanno generato grandi problemi a tutti coloro che hanno cercato di mettere regole all'interno dei gruppi. La gestione dello spogliatoio non è un compito facile e il mister che decide di affrontare un avventura sportiva di questo genere deve assolutamente mettere in conto questo tipo di problematica.