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Donne nello Sport: Roberta Li Calzi

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Dopo l?estate ecco che iniziano tutte le attivit?, comprese quelle delle societ? sportive! Per me da fine agosto-inizio settembre ricomincia il doppio ruolo di giocatrice-allenatrice che torna a riempire il mio tempo! All?inizio della stagione la carica ? sempre tanta, le idee sono numerose e l?entusiasmo ? alto. Lavorare con i bimbi o i ragazzi d? stimoli per migliorarsi sempre di pi? ed ? importante dedicare a loro tempo e qualit? nel lavoro. Ancora non sono tante le societ? che prendono in considerazione figure femminile nell?educazione dei giovani calciatori, ma ci sono dirigenti che da un po? di anni mettono in pratica questa idea, conseguendo risultati positivi. Il BOCA giovanile di Bologna, da questa stagione Boca-Vangoof, ne ? un esempio. Mi ha proposto di avvicinarmi ...al mondo dell?allenatore quando avevo 18 anni ed io ho accettato con piacere, pur senza che l?idea mi fosse mai balenata nella testa fino a quel giorno, perch? come idea mi piacque subito! In questi sette anni ho avuto modo di imparare attraverso la condivisione di idee con altri allenatori, la frequentazione di corsi, la lettura di libri?instaurando cos? un ottimo rapporto di collaborazione con i dirigenti, gli allenatori e tutte le persone all?interno della societ? e del mondo giovanile in generale. Il mio cammino da allenatrice, se pure iniziato da poco, ha gi? conosciuto l?esperienza di lavorare con i piccolini della scuola calcio e con i ragazzini pi? grandi, fino ad arrivare ai giovanissimi: posso dire che ogni categoria ha le sue particolarit? e difficolt?, per questo anche le soddisfazioni contengono ogni volta un sapore diverso. Da qualche tempo ho iniziato anche a collaborare con la FIGC nella rappresentativa regionale femminile giovanile, perch? credo che il punto fondamentale ? insegnare le basi dello sport ai bimbi fin da piccoli, e questo vale sia per i maschi che per le femmine. Questa rubrica vorrebbe diventare un punto di incontro e magari un tavolo di confronto per le ragazze che hanno allenato?allenano oggi?vorrebbero allenare?oppure a fare la mister non ci hanno mai pensato ma dopo queste poche righe magari hanno messo insieme un po? di curiosit?! CURRICULUM LA GIOCATRICE Sono nata il 31 gennaio del 1981 e ho iniziato a giocare a calcio a 7 anni (il numero 7 caratterizza la mia vita calcistica!) nella societ? maschile del Dopolavoro ferroviario (D.L.F.). Il mio primo allenatore ? la stessa persona che oggi svolge il ruolo di responsabile del settore giovanile del Boca, la societ? dove alleno. Quando avevo 10 anni sono passata alla polisportiva "La Dozza" sempre a Bologna e sempre coi maschi, dopo una breve parentesi nel Bologna Calcio, dove per? da una certa et? in poi potevano giocare solo i maschi. Questa avventura ? iniziata e proseguita per 3 anni insieme al presidente Gigi e a due allenatori che ricordo con grande affetto, Giuseppe Landucci, per tutti "Beppe" e il suo vice, il mitico "Boa". Al compimento dei 14 anni inizia la mia avventura nel calcio femminile. La prima tappa non poteva che essere la mia citt?: il Bologna Calcio Femminile. A 14 anni i miei genitori mi accompagnarono al centro sportivo Cavina, a Borgo Panigale, dove da sempre gioca il Bologna: ero piccolina, magra e ho scoperto presto di essere la pi? giovane del gruppo! Dopo qualche anno nel Bologna e tanta gavetta, condita da una felice parentesi a Castel d'Argile con Renatone & C., sono passata a giocare nell?Imola, dove sono stata per 4 anni e mezzo. Ho sempre giocato esterno, col numero 7, in questo periodo fatto di luci ed ombre, anche se prevalgono sicuramente le prime. La gioia pi? grande ? stata la promozione in A2 dopo un anno in cui la squadra ha giocato davvero ad alti livelli. Tanti cambi di allenatori e sempre tanto impegno e voglia di giocare in un gruppo fatto persone con le quali era bello condividere allenamenti e partite. L?anno successivo alla promozione in A2, ho subito il primo infortunio al ginocchio: crociato anteriore e menisco ricostruiti dal Dott. Magnani e poi riabilitazione con il mitico Riccardo per tornare ai livelli di prima. Dopo Imola c?? una breve parentesi a Lugo nella stagione 2004-2005 in serie B, dove ho vissuto dei bei momenti. Nel marzo del 2005, fra un calcio al pallone e l?altro, mi sono laureata in Giurisprudenza dopo 4 anni di universit?. Infine, l?anno scorso, approdo a Ravenna, sempre in serie B, ma con obiettivi di promozione. Serie A2 conquistata, anche se nei ripescaggi estivi, dopo un ottimo campionato che ci ha viste finire al secondo posto, dopo aver guidato per buona parte della stagione il nostro girone. Io mi sono infortunata il 7 maggio 2006 e l?11 maggio seconda operazione al ginocchio: questa volta ?solo? crociato?la riabilitazione si sta concludendo e non vedo l?ora di tornare sui campi! L?ALLENATRICE Quando avevo 18 anni quello che era stato il mio primo allenatore, nel frattempo diventato responsabile del settore giovanile del BOCA, squadra nota nel bolognese, mi propone di iniziare ad allenare. L? inizia la mia avventura fra i colori giallo-rossi! Il primo anno la societ? mi affianca ad un allenatore di esperienza perch? potessi imparare come si allena una squadra di piccole pesti che iniziano a dare i primi calci alla palla! Il gruppo che seguivamo era formato da una decina o poco pi? di bimbi, e subito mi sono affezionata a tutti quei "pargoli" che correvano di qua e di l? con la palla che arrivava alle loro ginocchia! Mi divertivo a guardarli e mi piaceva stare in mezzo a loro! Dopo qualche mese il primo allenatore decide di smettere perch? era stanco di stare sui campi e dice che me la potevo cavare anche da sola...cos? dopo poco tempo mi sono ritrovata a badare quei piccoletti, la cui unica preoccupazione era fare goal! E allora ho deciso che era venuta l'ora di prepararsi per bene, perch? non si pu? improvvisare in nessun campo della vita, tanto pi? se si ha la responsabilit? di crescere ed istruire dei bambini in qualsiasi disciplina. La societ? mi ha iscritto subito al corso per allenatori di base: alla fine del mese di lezioni serali mi hanno rilasciato un attestato CONI-FIGC, e dopo qualche tempo ho anche scoperto che all'esame finale ero arrivata prima...e ne sono stata felice. Il corso ? stato istruttivo, cos? come i consigli che non mi vergognavo mai di chiedere agli altri allenatori della societ? che allenavano categorie diverse. L'anno successivo passavamo alla categoria Pulcini, poich? il gruppo che avevo iniziato ad allenare era al suo ultimo anno di Scuola Calcio, e cos? cominciavano anche le prime partitine sui campi a 5. L?anno dopo ancora era venuto il momento del campionato a 7 sempre nella categoria Pulcini, dove le soddisfazioni sono state davvero tante! Poi c?? stato l?anno dove i bimbi erano diventati Esordienti e si iniziava a giocare a 11. Infine ho allenato lo stesso gruppo anche il primo anno di giovanissimi (13-14 anni) ed ? stata un?esperienza fantastica, come tutto il percorso che ho fatto al Boca fino ad ora. Tenere un gruppo per cos? tanto tempo ha i suoi pro e i suoi contro, per? il contesto che era nato e che si ? sviluppato negli anni ? stato positivo, quindi penso che la teoria ?bisogna cambiare ogni 2-3 anni? sia giusta, ma credo anche che ogni ambiente o contesto vada giudicato per i risultati che porta con s?. Mi riferisco ovviamente ai risultati che riguardano la crescita degli atleti e non a quelli sul campo, anche se non sono mancate di certo le vittorie! Da quest?anno ho cambiato gruppo e sono tornata agli Esordienti 94-95 a 11?inizia un?altra avventura! Il mio modo di allenare ? cambiato di anno in anno: cercavo e leggevo libri di calcio, siti internet, articoli sulle riviste ... e tutto ci? che potesse aiutarmi a preparare sedute di allenamento all'altezza delle esigenze dei ragazzi. E poi mi documentavo su tutto ci? che riguarda la psicologia del ragazzo in ogni fase della sua crescita, un aspetto importante che a volte forse si trascura, e che anno dopo anno cambia, diventando via via sempre pi? complicata, perch? si sviluppa proporzionalmente alla crescita fisica. Materiali di calcio e di "educazione giovanile" riempivano la mia scrivania (e lo fanno tutt'ora!). Per non parlare poi delle serate di incontri dedicati agli allenatori, che sono sempre un bel momento di confronto, oltre che di apprendimento di tematiche interessanti. Capita ogni tanto che mi ritagli un po' di tempo coi miei ragazzi per fare due chiacchiere su cosa vuol dire essere un gruppo, allenarsi con impegno e costanza, rispettare i compagni e gli avversari...e per farlo capire meglio a chi magari ogni tanto si lasciava sfuggire un comportamento non in linea con questi principi, ci sono stati anche momenti di rimprovero e "ramanzina". Per?, in tutto questo, ? il mister che deve essere il primo a dare l'esempio: bisogna arrivare per primi agli allenamenti, preparare il campo, impegnarsi ogni giorno per proporre esercitazioni nuove e divertenti, scherzare quando ? il momento...essere educatori di calcio giovanile vuol dire anche questo. Da quest?anno siamo diventati settore giovanile del Vangoof?NUOVA AVVENTURA DA VIVERE CON IL SOLITO IMMANCABILE ENTUSIASMO!!
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