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ROBERTO BONACINI ? Coordinatore Tecnico Rivista WWW.ALLENATORE.NET
Dove ? finito il bel calcio giocato?
Avete ben inteso calcio giocato.
Dico questo, senza voler assolutamente criticare nessuno, perch? di calcio giocato, intendendo il football che piace agli allenatori, tra i mass media se ne parla ben poco.
Siamo ormai circondati da trasmissioni, tutte uguali, dove per vedere immagini relative alle partite del sabato e della domenica bisogna fare notte fonda. Intendiamoci, stiamo parlando del campionato di Serie A, in quanto se ci spostiamo al campionato cadetto gli orari per vedere all?opera la propria squadra slittano ancora di alcune ore per poi dover assistere al resoconto calcistico, dell?intera giornata di B, in 30 secondi, con palloni che entrano in rete senza neanche capire chi ce li ha indirizzati e senza riuscire a vedere se la successiva rete proposta appartiene alla stessa gara o a quella programmata in successione.
E fermiamoci alla serie B; della serie C, dove troviamo allenatori di prim?ordine, ? meglio non parlarne o meglio non ho strumenti e materiale per farlo?
Siamo ormai circondati da trasmissioni/intrattenimenti pubblicitari dove per avere analisi e critiche costruttive riferite ad una gara, che possono insegnare e aggiornare noi tecnici, si deve prima lasciare il posto ad altre problematiche piuttosto blande che alla fin fine con il calcio, inteso come gioco del calcio, hanno poco da spartire.
Intendiamoci forse non sono tutti come noi e anche argomenti quali la vita personale di un giocatore, la compravendita di atleti per tutta la stagione, la ricerca di critica su tutto e a tutti i costi pu? interessare? ma perch? non dedicare anche un minimo spazio a tematiche che hanno a che fare con una palla che viaggia su un bel terreno verde delimitato da righe bianche?
E? chiaro: tutti gli argomenti possono interessare e se ben trattati ? giusto affrontarli cercando poi con l?analisi e la critica di condannarli e giustificarli?.ma parliamo anche di calcio giocato.
Si pu? fare questo?
Qualcuno tra i tanti personaggi che popolano gli studi televisivi ? interessato?
Oggi tutti sono diventati esperti.
L?allenatore che non ha panchina diventa opinionista, il giornalista diventa tecnico, l?ex giocatore diventa commentatore etc.
Attenzione: alcuni molto bravi, preparati, con esperienza e qualit? per osservare, analizzare, interpretare e conseguentemente commentare quanto vedono.
Altri invece che lasciano il tempo che trovano e che da una gara di calcio riescono solo a ricavarne materiale per denigrare e colpevolizzare a turno l?allenatore, il giocatore, l?arbitro, l?assistente, la federazione, il tifoso ect.
E cos? si assiste, tra una miriade di interviste, a prese di posizione e ad opinioni personali, di non diretti addetti ai lavori, su temi tecnici che, per avere un minimo di fondamento, richiederebbero almeno di stare, da parte di chi li esprime, con una squadra per almeno una settimana (all?interno dello spogliatoio e del campo di allenamento).
Ho assistito a critiche da parte di taluni, per esempio, relative al fatto che un Mister sta sbagliando tutto perch? non fa giocare questo o quell?altro, critiche di altri che cambierebbero modulo di gioco, altri ancora che per l?equilibrio di una squadra acquisterebbero questo o quell?altro calciatore (all?interno di squadre con rose giocatori miliardarie e di prim?ordine).
E questo su che basi?
Per una giornata andata ?storta?, per una saltuaria opaca prestazione di un atleta o ancora perch? una squadra che doveva stravincere non ? andata oltre l?1-0?
Spesso ? molto facile essere tecnici vincenti senza conoscere, in modo esatto e approfondito e/o stando dall?altra parte dello schermo o in tribuna, le eventuali problematiche, che comprese in un microciclo, mesocliclo o macrociclo tecnico, tattico, psicologico, infortunistico etc., determinano e costituiscono un ambiente di squadra al 100%.
Non basta, infatti, commentare e criticare solo sulla base della partita vista in televisione al pomeriggio, o meglio delle partite analizzate durante il sabato o la domenica calcistica.
Tra l?altro decine di gare viste a sprazzi qua e l? e dalle quali trarre poi in poche ore (fine gare ? inizio trasmissioni) analisi e conclusioni azzardate.
Probabilmente esistono osservatori bravissimi dato che io per proporre un commento o un?analisi di una squadra, di un giocatore o di un match devo concentrarmi, ?spendendoci? diverso tempo, solo su una singola squadra, solo su un singolo giocatore o solo su un singolo incontro (non tutta la giornata calcistica).
E sempre per rimanere sul calcio giocato cosa ne pensate delle ore e ore ?passate? alla moviola?
Attenzione: strumento eccezionale se usato a dovere e con l?obiettivo di approfondire costruttivamente determinati temi e situazioni.
Ma ? inutile farmi vedere se un calcio di rigore o un fuorigioco c?? o non c?? rivedendo la stessa immagine centinaia di volte, da pi? angolazioni o con immagini rallentate.
Questo non ? reale in quanto noi telespettatori dobbiamo, se riusciamo, giudicare solo da un?immagine, e cio? quella proposta considerando la posizione dell?arbitro e giudicare solo vedendo un?azione ?incriminata? alla velocit? effettiva in cui si ? svolta.
Se poi di un calcio di rigore, di un tiro di punizione, di un fuorigioco, visti e rivisti all?inverosimile, il giudizio si divide gi? in uno studio televisivo tra assolutori e colpevolizzanti il tutto, e il conseguente ?scannarsi? dei partecipanti, deve gi? decadere (non c?? giudizio sicuro ora, figuriamoci se poteva darlo l?arbitro in una frazione di secondo).
Stesso discorso vale se per lo stesso ?fattaccio? una trasmissione lo giudica in un modo ed un?altra, concorrente, lo giudica in maniera completamente opposta.
Dove sta la verit??
In questo caso chiudiamo l?episodio e non restiamoci sopra per l?intera successiva settimana.
Chiaramente poi l?arbitro pu? sbagliare giudizio, pu? sbagliare nel posizionarsi per vedere un?azione, pu? dimostrare sudditanza psicologica, pu? avere un metro di misura completamente diverso rispetto al collega (concesso dal regolamento)?ma allora, per ridurre la marea di critiche, ogni tanto facciamolo parlare (mi riferisco ai poteri superiori), facciamogli commentare e/o giudicare una sua decisione, accettando poi, in questo contesto, che un arbitro dica ?ho sbagliato?? forse le cose andrebbero decisamente meglio?e con poco.
Teniamo pertanto la moviola a livello di sola curiosit?, per rivedere in modo dettagliato alcune situazione di campo, per cogliere il gioco scorretto sfuggito al direttore di gara, per analizzare e scomporre un gesto tecnico o una azione meritevole?ma proprio solo a livello di curiosit? e con ?beneficio di inventario?.
Bonacini Roberto