MISTER MARLETTA: MAREM NDIONGUE? HA 15 ANNI MA E’ GIA’ UNA PROMESSA
- Davide Foroni
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Buonasera Mister, iniziamo con le presentazioni per i lettori di calciodonne.it.
Mi chiamo Andrea Marletta, ho 26 anni e sono il vice allenatore del Catania Calcio Femminile.
Si è appena concluso questo difficile match tra la Domina Neapolis e il Catania Calcio Femminile e il risultato non è stato proprio
soddisfacente. Facciamo un excursus su questa partita. Un primo tempo dove il Catania era sotto tono, poi all'inizio del
secondo tempo c'è stato il pareggio e poi la Domina Neapolis ha rimontato.
Come l'hai vissuta?
È stata una un po' cattiva. Nel primo tempo siamo stati spettatori di una partita "maschia", e considerando che stiamo
parlando di calcio femminile, definirla così da un'idea di come l'abbiamo vissuta. C'è stata un po' di cattiveria
agonistica non ben gestita dall'arbitro. È questo approccio può cambiare una partita.
Abbiamo ricevuto parecchi falli e alcuni anche violenti. Due ragazze sono andate fuori per riprendersi. Una delle due ha
stretto i denti per un po' e ha continuato a giocare, però poi non ce l'ha fatta.
Ho cercato di seguire bene quel l'azione, però dalla tribuna non è stato possibile farsi un'idea chiara di cosa è
successo, puoi spiegarci la dinamica?
L'azione si è svolta sotto la porta del Catania. La giocatrice catanese era in una mischia e stava per rinviare la palla
tirata da calcio d'angolo, quando una giocatrice della Domina nel fare un intervento è entrata in scivolata sulla caviglia
della catanese e l'ha schiacciata.
Un brutto intervento perché la palla era già stata allontanata quindi anche in ritardo. E ne hanno fatti parecchi del
genere. Ma quello in particolare ha caratterizzato la partita. In generale è sembrata una caccia all'uomo.
Ci sono stati diversi momenti in cui il gioco è stato interrotto per qualche minuto per via dei falli per dare tempo alle
ragazze di rialzarsi. Per alcuni minuti abbiamo addirittura giocato in nove. Una delle due ragazze infortunate non è
proprio riuscita a tornare in campo e abbiamo dovuto fare un cambio.
Effettivamente ci sono stati numerosi momenti di tensione. Però non possono aver determinato da soli l'esito della
partita.
Abbiamo comunque fatto degli errori. Ma nel secondo tempo siamo partiti meglio, le ragazze sono tornate in campo cariche.
Nello spogliatoio sono state un po' strigliate e siamo stati sicuramente più determinati. Ai primi minuti abbiamo fatto il
primo gol della partita, segnato da Lombardo e dopo poco c'è stato il gol di Ndiongue. Lombardo ha segnato sul cross, ha
saltato il portiere e l'ha messa dentro. Ndiongue ha segnato il gol del 2-2. Un gol da una trentina di metri su pallonetto
che è entrato direttamente in rete. C'è da dire che la Ndiongue era davvero marcata a uomo e c'era una ragazza in
particolare che faceva solo quello, roba che non si vedeva dagli anni '70.
È un'opportunità che fa parte delle regole del gioco e la Ndiongue è una giocatrice nota alle cronache per la sua bravura.
Non si può condannare questa scelta.
Ma hanno esagerato, addirittura era marcata perfino nei loro stessi calcio d'angolo. La marcatrice le saltava sopra. È mia
opinione che non c'è un vero e proprio spirito sportivo in questo atteggiamento. Non bisogna dimenticare che le ragazze
giocano per divertirsi. Io non direi mai ad una giocatrice, "tu non devi giocare a calcio perché devi marcare quella
ragazza".
Ma è chiaro che questo campionato non ha l'agonismo della serie B maschile, ma comunque le ragazze giocano anche per far
vincere la squadra, non solo per divertirsi.
Ancora non è giustificato un atteggiamento del genere a mio parere. Perché ormai la promozione in serie A è per il Chieti
o per la Roma. La Folgore non sta giocando in più. Non è che se si arriva quinti si vince un premio.
Il nostro punto di vista è che a questo punto le ragazze debbano giocare per passione e divertimento. In squadra abbiamo
ragazze giovani, ancora senza quella malizia che arriva con l'età e l'esperienza. Abbiamo due classe 98, due classe 99 e
tre del 2000. Stiamo parlando di ragazze di 16 anni.
Ho capito quello che intende.
Ora vorrei spendere due parole anche su questa ragazza di talento, che è stata convocata a Coverciano nell'under 16.
Marem Ndiongue è una ragazza brillante. È nata nel 2000, quindi ha quindici anni ma è già una promessa. Ma è anche una
persona amabile. Quando ha l'affetto della squadra fa un gioco bellissimo. Da l'anima a chi le vuole bene e gioca per la
squadra. In questa partita ha fatto un bel gol e spesso ha passato la palla per far segnare le altre. E nonostante la
marcatura ha fatto una partita eccellente.
Siamo a metà campionato, abbiamo ancora tutto il girone di ritorno davanti. Facciamo il punto della situazione e
designiamo quali sono i progetti per il Catania Calcio Femminile per il prossimo futuro.
Ovviamente non vogliamo semplicemente chiudere il campionato, noi proveremo a farlo al meglio delle nostre possibilità e
nel miglior modo possibile. Aldilà del fatto che ci sia una squadra che si ritira o meno, noi cercheremo comunque di
andare oltre la salvezza. Questo è il secondo anno che la squadra è in serie B, il nostro obiettivo è sempre stato quello
di rimanerci e poter andare oltre, sia nelle prime giornate che eravamo in testa alla classifica e sia ora che siamo a
metà.
Siamo stati primi in classifica fino alla quarta giornata, poi abbiamo avuto un filone di partite difficili: abbiamo
giocato con la Roma, con il Chieti e il Carpisa, quindi le prime della classe.
Grazie Andrea, buon ritorno a casa.
Grazie a te.
Davide Foroni
calciodonne.it