Pallone in rosa, la "ricetta" di Padovan
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"Concentriamo l'attività in estate, arriveranno pubblico e sponsor"
Torino Sabato pomeriggio la Riozzese farà il suo esordio casalingo, dopo la sconfitta nella prima giornata a Bardolino per 3-0, contro un’altra delle avversarie che il tecnico Franco Lanzani ha definito proibitive, il Torino guidato in panchina da Giancarlo Padovan, noto giornalista nonché direttore del quotidiano torinese “Tuttosport”. Padovan ci ha concesso un intervista esclusiva nella quale ha affrontato alcuni argomenti legati alle problematiche del calcio femminile, ma non solo partendo da una considerazione interessante a proposito del nostro giornale, ma che vale anche per molti altri “Conosco bene “Il Cittadino”, anche se ora vivendo a Torino non lo trovo in edicola e onestamente la consultazione del quotidiano su internet non la ritengo particolarmente affascinante, per me il giornale è quello di carta”. A tal proposito il tema di discussione verte sul mondo giornalistico sportivo che per certi versi lo amareggia “Come giornalisti gli italiani al cospetto dei colleghi europei – attacca Padovan – credo facciano la figura dei giganti. Diverso è il discorso che riguarda l’ambiente del giornalismo sportivo che è esattamente come quello arbitrale, vale a dire molto sensibile al potere, soprattutto economico. La sudditanza che c’è negli arbitri c’è anche nel giornalismo sportivo e questo non è un bene, mi pare ovvio”. Padovan, nato a Cittadella il 17 ottobre del 1958, ha da sempre coltivato la passione, oltre che per il giornalismo, anche per lo sport ed in particolare per il calcio, da lì la decisione di iscriversi al corso allenatori di Coverciano, brillantemente superato nel 1998 e le prime esperienze in panchina nel calcio femminile “Grazie a Raffaele Solimeno (ex allenatore della Melegnanese ora sulla panchina della Dominante, ndr), ho iniziato l’avventura nel calcio femminile al Fiammamonza, come vice allenatore, e da allora non ho più smesso, facendo anche il selezionatore per le rappresentative di Serie C e D”. Come nasce la passione per il calcio femminile è quindi abbastanza deducibile “Per me il calcio è calcio che sia maschile o femminile non importa – continua il direttore di Tuttosport – e il fatto di fare l’allenatore mi ha permesso in un certo senso di vivere i problemi dal di dentro, in un mondo che ho sempre seguito per motivi professionali”. Padovan si scalda quando si parla di poca visibilità dal calcio femminile sui maggiori quotidiani nazionali e locali “Con tutto il rispetto per “Il Cittadino” penso che “Tuttosport” sia da molto tempo in prima fila a seguire il calcio femminile, con tabellini e cronache di tutte la partite oltre che con presentazione della giornata e servizi speciali durante la settimana, quindi quando si parla di scarsa visibilità non è un problema che riguarda il mio giornale”. Da qui una riflessione sui perché di un movimento in continua crescita che però non trova molto riscontro di pubblico “E’ l’eccesso di calcio in televisione che ha decisamente modificato e soffocato le abitudini degli spettatori – sostiene Padovan – perché al sabato pomeriggio quando uno potrebbe decidere di andare a vedersi una partita di Serie A di calcio femminile, preferisce stare davati al televisore e guardare il campionato inglese o tedesco, per esempio”. Quindi la proposta che Padovan ritiene sia la possibile soluzione “Perché non concentrare tutta o quasi l’attività del femminile nei periodi in cui non c’è il grande calcio?, Per esempio da giugno a settembre giocando in notturna e nelle località turistiche, si avrebbe maggior richiamo di pubblico, maggior interesse di enti turistici e quindi di sponsor e ne trarrebbe beneficio tutto il movimento, solo che purtroppo abbiamo una federazione troppo chiusa a certe iniziative”. Venendo al campionato appena cominciato Padovan ha notato qualche sorpresa nella prima giornata “Una delle note più positive – sostiene l’allenatore del Torino che sabato ha esordito sconfiggendo l’Atalanta per 4-2 - è stata senza dubbio la Riozzese,perché è riuscita a reggere quasi un tempo contro una squadra come il Bardolino che generalmente parte a razzo e segna quasi subito, questo vuol dire che la squadra di Lanzani ha un ottima capacità difensiva e per noi sabato sarà molto dura. Conosco tra le altre De Vincenzo che è un ex, mentre mi piace molto Piccinno un attaccante di grande qualità, ma anche Carpino è una da tenere d’occhio. Per il resto gli altri risultati più sorprendenti sono stati tutti delle neo promosse, oltre alla Riozzese, anche Trento e Chiasiellis hanno perso di misura, ciò sta a significare che tutti possono dire la loro”.
Andrea Grassani
"IL Cittadino" di Lodi
www.ilcittadino.it