"Ci sono amori che nascono “improvvisamente, inesplicabilmente, acriticamente”. Il mio per il calcio femminile è nato il 5 aprile 2014, al “Romeo Menti” di Vicenza. Italia-Spagna, gara valida per le qualificazioni al Mondiale 2015. Uno scialbo 0-0, poco utile per entrambe le squadre in chiave classifica, che mi ha cambiato la vita: Pesaro-Vicenza per seguire le gesta della mia concittadina Raffaella Manieri, Vicenza-Pesaro per rendermi conto di volere iniziare a esplorare un mondo ai più sconosciuto. Poi le lacrime di Verona di fronte ai colpi della Miedema, ma questa è un’altra storia che merita un capitolo a parte."
Chi scrive è Riccardo Spendolini, nato a Pesaro poco più di 18 anni fa. "Tra pochi mesi terminerò gli studi classici e mi tufferò nel mondo universitario. “Homo sum, humani nihil a me alienum puto” è il mio mantra.
E sulla componente umana si regge il mondo del calcio, fatto di eroi (ed eroine) ed antieroi, di ragione e di irrefrenabile passione, di legalità e (ahinoi) di illegalità, di vita e di morte.
In testa ho un’idea che spero qualcuno nel nostro paese possa portare avanti: il calcio femminile italiano deve assumere una dimensione professionistica, seguendo la scia dei colleghi maschi. Il salto di qualità passa attraverso le adeguate strutture di gioco e d’allenamento, l’ampia cassa di risonanza dei media nazionali, la sistematica promozione nelle scuole di una sana pratica sportiva tra le bambine. E mentre il tandem Verona-Mozzanica-Brescia-Fiorentina si gioca il Tricolore, i miei sogni sono quelli di vedere una marchigiana in A e un’italiana sul tetto d’Europa. Oggi entro a far parte di questa grande famiglia che è calciodonne.it nella speranza di metterci del mio per dare una piccola mano a un movimento in continuo sviluppo. A prest(issim)o!"
Un grande benvenuto a Riccardo... un giovane molto preparato che approda nella redazione di calciodonne.it e che si occuperà del calcio giovanile con interviste e approfondimenti sulle nazionali.